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Che fine ha fatto lo storico bimbo della Kinder?

Last updated on 25 Febbraio 2017

Che fine a fatto lo storico bambino, che per 35 anni è stato il testimonial ufficiale della Kinder?

Ebbene, Günter Euringer – questo il suo nome –  è oggi cinquantenne e fa il cameraman professionista, gestendo un proprio studio a Monaco di Baviera. Nel frattempo, Günter ha anche  messo su famiglia e nel 2005 – anno in cui, è stata rivelata al mondo la sua vera identità, a seguito della sostituzione – da parte della Kinder – del suo volto, con quella di un più anonimo bambino di origine bolognese – ha deciso di scrivere la sua autobiografia, ‘Das Kind der Schokolade’? –  tanto per guadagnare qualche soldo in più.

kinder-cioccolato-638x425Recentemente intervistato, Euringer  ha dichiarato:“Ho scritto il mio libro per conservare una storia per me e la mia famiglia. Una storia che valeva la pena di raccontare”.

Rivelando poi :“I  dolci non sono mai stati una mia passione, e il Kinder Cioccolato è entrato in casa mia di rado, portato da qualcun altro, io della celebrità sono stato orgoglioso solo all’inizio, per scherzare con i miei compagni di scuola, poi basta. Mi faceva sorridere quando qualche cassiere di drogheria mi riconosceva. Poi per fortuna sono cresciuto e cambiato. I miei mi hanno educato a essere modesto e discreto, alla mia privacy ci tengo”- tanto che neppure alla moglie Evi né ai figli Johannes e Florian aveva raccontato i suoi trascorsi, preferendo alla celebrità una vita semplice e riservata, svolgendo i più disparati mestieri, dal commesso all’autista, dal tecnico delle luci fino  a diventare cameraman.

“Sono stato per trent’anni la faccia sul cioccolato Kinder. Per questo mi sento molto onorato. Anche perché – ha sottolineato –  ho avuto molti commenti benevoli che mi hanno assicurato che in Italia rivolevano la mia faccia da bambino sulla tavoletta Kinder”.

E se qualcuno pensasse che egli sia diventato ricco grazie a tutto ciò, si sta sbagliano di grosso; egli fu ricompensato infatti, solo con 300 marchi – una miseria rispetto allo sfruttamento commerciale che l’industria tedesca ne fece.

“Mia madre me li mise in banca fino alla maggior età, ma li usai per pagare delle multe prese in motorino. Avrei potuto chiedere che mi fossero riconosciuti tutti i diritti sull’immagine, ma non mi importava”.

Inoltre, mai nessun altro testimonial riuscirà a raggiungere la sua stessa popolarità, restando per così dire “incarica”per 35 anni.

E riferendosi  proprio, ai vari cambiamenti che la Kinder fece subire alla sua immagine nel corso del tempo, ha aggiunto:

“L’hanno ritoccata quasi ogni anno, in realtà. Cose davvero minime, ma percepibili. Anzi, era un gioco per me al supermercato vedere se trovavo nuovi cambiamenti. La mia palpebra destra è stata un po’ sollevata, i capelli ritinti, le labbra arrossate, e il sorriso è diventato sempre più bianco. Ma ero sempre io. A parte le orecchie: il caschetto me le copriva del tutto, così aggiunsero quelle di un altro, al computer”.

 

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