Cetraro, un puzzle di bellezza, dubbi e immobilità

Editoriale

Le elezioni si avvicinano, e alimentano speranze e promesse. Ma Cetraro ha più di un’anima e non è scontato che la prossima competizione elettorale sia davvero l’inizio di una rinascita. Tuttavia…

Cetraro è un paese che sfugge a facili definizioni. Lo sappiamo tutti. È un luogo dove le meraviglie naturali e il fascino del borgo si scontrano con una staticità mentale insita in molti noi. Da un lato, è un posto di straordinaria bellezza, capace di ispirare chiunque vi passi anche solo per un breve soggiorno. Dall’altro, è caratterizzato da una lentezza che, più che tradizione, sembra immobilismo.

È difficile da capire. È un paese dalle molteplici contraddizioni. Vi è una comunità capace di unirsi nei momenti cruciali, di mostrarsi solidale e coesa davanti a grandi sfide o eventi significativi. Ma vi sono anche divisioni interne palpabili: divergenze politiche che si trascinano nel tempo, contrasti generazionali che separano chi guarda al futuro da chi è ancora ancorato al passato, visioni opposte su cosa debba essere il “domani”.

Cetraro è un borgo intriso di tradizioni che lo rendono unico, ma che fatica a bilanciarsi con i tentativi di innovazione. I problemi quotidiani – dalla gestione del territorio alla carenza di opportunità per i giovani – sembrano spesso soffocare le aspirazioni di chi desidera un cambiamento reale. Eppure, è anche un luogo che offre momenti di rara intensità, come se, nel caos delle sue contraddizioni, emergesse una bellezza capace di sorprendere.

Cetraro sembra vivere in una transizione perenne.

Un limbo in cui le iniziative culturali, i fermenti sportivi e i progetti annunciati si mescolano con una voglia di cambiamento unica che, tuttavia, galleggia appena in superficie. È un paese che potrebbe diventare un esempio di rinascita per l’intero territorio, ma che sembra intrappolato in dinamiche che rallentano ogni progresso.

Tra poco si vota e, come al solito, si inizia a respirare un’aria strana, a tratti nuova, di rinascita, ma mista un olezzo triste, di una messinscena infelice.

Le elezioni saranno davvero un’occasione per rompere gli schemi, per superare le divisioni e puntare su un progetto condiviso? Saranno davvero un’opportunità per Cetraro? L’inizio di una nuova era? Lo spero!

Intanto, le domande restano, e le risposte non sono mai certe o scontate. Ma forse è proprio in questa complessità che si nasconde il cuore del nostro paese: in un puzzle affascinante, tra bellezza, dubbi e immobilità, che attende di essere ricomposto da chi saprà guardare oltre le apparenze e trasformare le parole in azioni concrete!

Chi saranno i protagonisti? Ce la faranno? E soprattutto: chi sarà il nuovo sindaco di Cetraro? Quale squadra guiderà questo puzzle? La domanda delle domande…

Vedremo presto… e in ogni caso, speriamo di veder andar via la nebbia che spesso ci avvolge.