Nel mese di agosto 1988, su Rinascita Sud usciva quest’articolo che oggi pubblico su Cetraro in Rete e su Rosso Cetraro. I motivi che mi hanno spinto a pubblicare il breve saggio sono due: ricordare alle nuove generazioni il mio impegno culturale a favore del nostro paese; informare i lettori che entro l’anno vedrà la luce un mio nuovo libro, “Le antiche chiese di Cetraro“. Con orgoglio, preciso che, nel mio lavoro, ho avuto la collaborazione di validissimi studiosi: il prof. Vincenzo Antonio Tucci, il prof. Giuseppe Forestiero, la professoressa Elena Lomeo, la dottoressa Alessandra Garozzo. Grazie e saluti. …
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“A Farra”, un lavoro in prosa dialettale, è stato da me composto nel 1958 e si ispira a un episodio accaduto nel periodo natalizio del 1948. “Farra” non è un termine indigeno e pertanto non tutti i cetraresi ne conoscono il significato. Il vocabolo spagnolo è stato importato, tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, da quei pescatori che facevano ritorno al paese dopo un periodo di permanenza in Uruguay. Se non ricordo male, alcuni cetraresi, reduci del Sud America, delle volte ripetevano la frase “varra de farra”: compagnia allegra. “Farra” (baldoria), nell’accezione nostrana, ha il significato di “festino”,…
Riporto, opportunamente corretto, un mio articolo pubblicato nel dicembre 2005 sul periodico “Nuova Comunità”. Esso riguarda una fortezza i cui lavori furono iniziati nel 1490. Detta fortezza, probabilmente, è da identificare in una torretta, sita sulla parte finale del costone roccioso che parte dalla località S. Francesco e arriva al mare. Nel cinquecento, detta roccia, bagnata dal mare, formava la Petra o Punta di S. Maria di Mare. La torretta, da oltre un secolo, è “incorporata in un fabbricato rurale” e ne parla anche il Tripicchio facendola però risalire ad una epoca posteriore. All’inizio degli anni Ottanta, dopo aver pubblicato alcuni…
Chiedo perdono al podestà Tortora di Citrarion, al vescovo di Sammarro d’Orato e ai loro accoliti se continuo ad interessarmi di storia pur non avendo avuto da loro la patente di storico. Su questo blog mi sono già soffermato sulla figura del senatore Giuseppe Mario Militerni e riprendo il discorso riportando alcune note, del cetrarese Luigi Talamo, scritte dopo aver appreso telefonicamente della improvvisa dipartita del politico cetrarese. Il prof. Talamo, compagno di scuola di Vincenzo Militerni, padre di Giuseppe Mario, colpito da quella improvvisa notizia, provò a tracciare un breve quadro dell’amico senatore, visto come un “apostolo laico”. Gli…
Spare Filici Lanza! ’Na vota spare Filici Lanza! Sono frasi con significato negativo, canzonatorio; non si vuole mettere in evidenza una qualità, il valore del personaggio, ma un suo difetto. Infatti, lo storico cetrarese G. De Giacomo (1867- 1929) afferma chiaramente che Felice Lanza “non sapeva mirar diritto”. Il De Giacomo, parlando della celebrazione di una non documentata vittoria cetrarese sui Turchi, dice: “…le campane suonano in gloria, e suona finanche la campanella della montagna. Pur quella, solitaria, lassù, che noi, forse tardi venuti al mondo, ricordiamo sul formidabile monte, presso ‘Sinàtula’. Abbattuta or pure quella campanuccia da mani sacrileghe,…
Il nostro concittadino Lido Picarelli, giornalista e scrittore di numerosi ed interessanti saggi, da due anni, sostenuto da un Comitato Promotore, nonché confortato dall’Amministrazione Comunale di Cetraro e dalla Pro Loco, sta pubblicando una collana di Quaderni Cetraresi da lui ideata e coordinata. Sicuramente, la sua iniziativa riceve l’impulso da un grande amore per il paese che ha avuto modo di manifestare nelle bellissime pagine dei suoi racconti (Calzoni Corti, 2001; Cetrapoli, 2002), veri memoriali o meglio libri di ricordi della sua infanzia e della sua gioventù. La sua prosa moderna, piana, con gli ornamenti strettamente necessari, da provetto giornalista, da uomo…
Due anni fa, ho incominciato a seguire assiduamente Cetraro in rete perché avevo avuto l’impressione di poter raccogliere su questo sito del materiale utile a scrivere un saggio che avesse come argomento la psicologia dei cetraresi o meglio alcuni aspetti della psicologia della nostra gente. Da ragazzo ero rimasto colpito dal fatto che i nostri concittadini, in modo esagerato, veneravano i preti e i forestieri e poi da giovane avevo constatato che il nostro paese, innanzi ai suoi figli migliori, più dotati intellettualmente, anziché spronarli e apprezzarli, preferiva farli oggetto d’invidia. Cetraro Nova, il 16 aprile 1909, scriveva: “Peccato che Cetraro…
Preciso che il presente scritto, riguardante la compianta cetrarese Maria Occhiuzzi, è stato composto nel 1984 e doveva uscire su il giornalino “il Centro”. Purtroppo, il citato periodico locale, edito dal “Centro culturale G. M. Ricucci”, ebbe breve vita e il mio articolo rimase nel mio cassetto. Su detto periodico, per circa un anno, ho curato la rubrica riguardante i personaggi cetraresi. L’articolo, 24 ore fa, è stato inviato al blog “Rosso Cetraro” e oggi, al fine di dare ad esso più ampia diffusione, lo ripropongo ai lettori di “Cetraro in Rete”, la cui spettabile direzione è sempre cortese e…
Probabilmente, a Cetraro, il cognome Militerno risale alla fine del Cinquecento. Tuttavia, dalla mia incompleta ricerca, esso appare menzionato la prima volta il 26 febbraio 1635 quando Francesco Mellerno (sic, Militerno) ricevette i benefici dell’Annunziata (della porta a mare), di S. Zaccaria e di S. Tommaso (in Bolizaro) vacanti per la morte di Francesco Antonio Catalano. Francesco Militerno, dopo due anni, rinunciò ai benefici di dette chiese (F. Russo, Regesto Vaticano per la Calabria, vol. VI). Nei Regesti dell’archivio di Leccisotti – Avagliano, ho incontrato il citato cognome una sola volta, nel 1697, quando Lucrezia Militerno sposò il suo consanguineo…
Attraverso le colonne del blog Rosso Cetraro, ho incominciato a celebrare, a modo mio, il centenario della nascita di Giuseppe Mario Militerni, il personaggio più amato dalla stragrande maggioranza dei cetraresi. Io ricordo che, in occasione del battesimo del figlio di don Peppino, padrino l’on. Gennaro Cassiani, tutta Cetraro accorse nella Chiesa di S. Benedetto e alla “Giorgia” per assistere alla cerimonia. A mio parere, non si può parlare di don Peppino senza ricostruire la realtà storica cetrarese degli Anni Cinquanta e Sessanta; non si può parlare dell’angelico don Peppino senza accennare a qualche volpone (allora considerato deus ex…