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La maschera di V, il simbolo degli indignados

Last updated on 25 Febbraio 2017

La storia di cui vi parlo oggi, non è quella di un libro. Ma è ugualmente importante e conosciuta. È la storia di un fumetto. E, attualmente, è sulla bocca di tutti. In primo luogo, perché ha dato vita ad uno splendido film campione di incassi; e poi, perché il volto del protagonista è diventato il simbolo di un movimento che sta facendo proseliti ovunque, quello degli indignados.

Il film di cui vi sto parlando è V per vendetta. Uscito nel 2005, è la storia di un anarchico, di un misterioso personaggio che gira mascherato e lotta contro un sistema totalitario in una Gran Bretagna futuristica e distopica. Un governo, per intenderci, simile a quello di 1984 di George Orwell.

La storia è ambientata a Londra, dove il governo è guidato dall’Alto Cancelliere Adam Sutler. V vi si oppone, ostentando un forte senso anarchico e di libertà.

Il film, diretto dal regista australiano James McTeigue, è stato tratto, precisamente, da una graphic novel di Alan Moore, adattata per il grande schermo dai fratelli Wachowski.

Il successo ottenuto dalla pellicola è dovuto, non solo alla trama, ma anche alla figura carismatica di V ed alla sua particolare immagine. Il protagonista, infatti, gira col volto coperto da una maschera davvero singolare. Quella di un soldato: Guy Fawkes.

Guy FawkesFawkes era un militare, un membro di un gruppo di cospiratori cattolici inglesi che avevano intenzione di assassinare con un’esplosione re Giacomo I d’Inghilterra.

Il complotto risale al 1605. L’attentato fallì e Fawkes – che spesso si firmava John Johnson – assieme ad altri cospiratori, fu arrestato e processato.

Nel gennaio dell’anno seguente, le persone implicate nella cospirazione furono portate a Westminster, dove furono, impiccati, decapitati e squartati.

Oggi, la maschera di V viene utilizzata dagli indignados per protestare pacificamente contro il governo, le multinazionali, l’alta finanza e la precaria situazione economica in cui versano molti stati.

Mi chiedo se gli indigados conoscono la storia di Fawkes; se sanno che quel povero militare inglese era un cattolico convinto; e se sono a conoscenza delle pene che ha dovuto patire in punto di morte.

Una cosa è certa: conoscono bene i sui ideali ed hanno scelto (la maschera di V) un simbolo che li rappresenta alla perfezione!

E un’altra cosa è certa, anche se abbastanza bizzarra e molto più banale della prima. È che questo movimento e, soprattutto, questo simbolo, stanno facendo la fortuna della Warner e di Amazon, il noto sito di e-commerce.

«Abbiamo venduto 100.000 maschere nel 2010 – ha detto Beige, il vicepresidente dell’azienda di New York che la produce – di solito vendiamo 5.000 pezzi per ogni maschera. V per vendetta è di gran lunga la nostra miglior vendita, molto più di Batman, Harry Potter o Darth Vader».

Senza considerare che appunto la Warner, uno dei maggiori colossi mondiali dell’editoria, intasca una cospicua percentuale sul prezzo di vendita; che la maschera viene venduta a ben 6 dollari,; e che – prima degli indignados – è stata adottata da un altro popolare movimento: Anonymous, un gruppo di “hacker” che negli ultimi mesi ha colpito siti come Paypal, Visa e lo stesso Amazon

Ma a questo punto, è lecito chiedersi: il movimento che “combatte contro il potere delle banche e delle multinazionali che condizionano il processo democratico”, sa che aiuta, in qualche modo, ad incentivare tutto questo?

Non lo so… e non è certo questo il posto dove approfondire un argomento del genere.

Lascio valutare agli esperti.

Al di là della ragioni e delle motivazioni che questo movimento perseguita, su Storie di libri, posso solo dire di essere d’accordo con il loro motto. Con una frase del grande Thomas Jefferson: “Non sono i popoli a dover aver paura dei propri governi, ma i governi che devono aver paura dei propri popoli”.

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